Bottone inutilePulsante inutile

Ecco perchè (fino ad ora) non ho voluto essere musicista

Da piccolo ho sempre sognato di fare il cantante, o il musicista. Mi disegnavo sul palco, come cantante, o come chitarrista, su fogli recuperati a destra o a manca.
Crescendo ho deciso, costretto spesso anche dalle circostanze, che è molto meglio stare dall’altra parte del palco, sotto, a godersi le canzoni, magari dietro la propria fotocamera.
Stare nella beata ignoranza di chi non capisce (o fa finta di non capire) certe cose, certe tecniche…certe raffinatezze.
Un pò per non perdere la magia dell’ascolto di una canzone o di un album. Sai che noia sapere per filo e per segno tutta la teoria e tutta la pratica di una canzone? Poi si diventa troppo rompiscatole e finisce che non ti piace quasi nulla.
Sto leggendo continuamente analisi di musicisti su album svariegati, in particolar modo dell’ultimo lavoro degli U2, Songs of Innocence << E ma no, questa è così, questa l’avrei fatta colà… >> Ma ascolta sta canzone senza rompere il cazzo, se non ti piace non ascoltarla!

note-musicali

Perdere la magia di ascoltare una canzone, non solo con le orecchie, ma con tutto il corpo… Essere musicisti o comunque saperne molto più di me di musica, rischia di togliere quella magia con cui un bambino, nella sua ingenua ignoranza, vede il mondo.
Cose tecnologiche, il corpo umano, il sole… Nei suoi primi anni di vita pensa sia tutta magia, non se ne capacita. Poi arriva la scuola e gli insegna l’elettronica, come siamo fatti dentro, il movimento della Terra… La musica rimane lì. Rimane magia. Dipende da lui se vorrà studiare la musica, farla a pezzi, vivisezionarla e scoprirne ogni piccolo interessantissimo particolare.
Ma poi quando il suo percorso formativo musicale sarà completato, ogni canzone sarà come vederla scansionata ai raggi x, ci sarà sempre qualcosa che non andrà bene, che non la renderà perfetta come ci si aspetta, o come l’avresti fatta tu… Ma tu non l’hai fatta. Perchè non sei in grado. Un pò come l’invidia di un fotografo verso una foto di un collega più bravo, che ha fatto la foto del secolo, ma ci sarà sempre un granello di sabbia fuori posto, che accorrerà in tuo aiuto per smontare una foto buona e bella.

E così ho deciso che è molto meglio stare sotto al palco. Tra il pubblico e l’artista, per godermi lo spettacolo con un orecchio meno ingenuo ma ancora capace ad emozionare il resto del corpo, senza perdere un briciolo di fondamentale magia.

PS non è che ce l’ho con qualcuno in particolare, ma un mio amico “chitarrista” ha criticato The Edge perchè dice che in vent’anni non ha fatto nulla di che.
Un po’ come dire che Ibrahimovic non è un gran giocatore.

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