RECENSIONE “SELMA LA STRADA PER LA LIBERTA'”

Qualche settimana dopo aver recensito “La Teoria del Tutto” la bellissima biografia di Stephen Hawking, continuiamo il filotto delle biografie, con “Selma la strada per la Liberta’“, documentario sui fatti avvenuti dall’assegnazione del Premio Nobel a Martin Luther King JR fino alla marce del 1965 da Selma a Montgomery, in cui la popolazione afroamericana rivendicava il proprio diritto al voto e protestava contro i continui soprusi.

Come già detto altre volte, trovo insensato recensire biografie o documentari di avvenimenti realmente accaduti, perché se realizzati con occhio “Verista” non possono che essere istruttivi e offrire un arricchimento culturale. Nella fattispecie il film di Ava DuVernay prende in considerazione una parte della vita dell’attivista statunitense, in cui mette a disposizione degli oppressi il massimo delle sue energie, non senza sacrifici e ingenti perdite umane.

Le immagini, arricchite spesso e volentieri da documenti video registrati proprio in quel periodo, non sono mai troppo crude, ma nemmeno edulcorate; trasmettono facilmente la sofferenza e il dolore e la speranza che i cittadini neri furono costretti a sopportare in quell’epoca, che appare incredibile come non sia poi così distante dai giorni nostri.

Un film proposto con un tempismo perfetto per la situazione sociopolitica che il Mondo sta attraversando, in cui spesso ci si dimentica dei diritti richiesti a gran voce, per accontentare chi non muove un dito per i propri.

La colonna sonora non è mai troppo invadente (purtroppo) e rispecchia la cultura afroamericana tra note soul e blues. I brani della soundtrack non sono incisivi nonostante l’elevato potenziale che il soggetto del film avrebbe potuto garantire. Deludente la scelta di includere a fine film un brano rap, quando per chiudere nel migliore dei modi un film riuscito, una scelta ottimale sarebbe stata proseguire con vera musica nera.

Il cast è degno di nota, presenti anche Giovanni Ribisi, Tim Roth e Tom Wilkinson. Nonostante il film tratti di una delle più importanti vicende politiche statunitensi di sempre, è curioso pensare che i ruoli principali siano stati affidati ad attori britannici. Nei panni di Martin Luther King JR troviamo un camaleontico David Oyelowo, già visto nei recenti “Interstellar” e “The Butler“; l’attore incarna con passione e convinzione il gravoso onere e onore di interpretare il pastore ortodosso, ma se la cava egregiamente specie quando lo troviamo davanti al microfono nei momenti in cui affronta le platee nei celebri discorsi.
In un ruolo abbastanza marginale, anche Oprah Winfrey.
“Selma – la strada per la liberta‘” è uno di quei film che andrebbero proiettati nelle scuole. Le immagini rimangono più impresse delle parole dei libri di testo, ed è perfetto per insegnare ai giovani la tolleranza e sconfiggere un razzismo la cui presenza, anche se lieve, è scoraggiante in qualsiasi epoca.