Bottone inutilePulsante inutile

RECENSIONE ADALINE L’ETERNA GIOVINEZZA

Grazie Valentina per l’invito alla proiezione per la stampa del nuovo film in uscita a fine aprile “Adaline l’eterna giovinezza” il cui cast annovera Blake Lively (nei panni della protagonista Adaline) Kathy Baker, Michiel Huisman e Harrison Ford 

TRAMA UFFICIALE
Negli anni trenta all’età di 29 anni Adaline Bowman si salva miracolosamente da un incidente automobilistico e questo le porta l’immortalità. Senza mai invecchiare Adaline attraversa in solitudine oltre ottant’anni, vedendo invecchiare i propri figli. Per anni ha tenuto lontano ogni tipo di legame sentimentale, ma l’incontro con il carismatico Ellis Jones cambia le cose.

IL TRAILER

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SPOILER ALERT!
Se non voui incappare in eventuali spoiler, non procedere ulteriormente nella lettura…

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Ok, avviso spoiler messo, da qui in poi non ditemi che non vi avevo avvisato.

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RECENSIONE
Alla regia troviamo Lee Toland Krieger, giovane e promettente regista che porta sullo schermo “Adaline L’eterna giovinezza” tre anni dopo l’esordio con “Separati innamorati“.
Per essere il suo secondo lavoro il film è decisamente ben riuscito, merito anche del cast non proprio alle prime armi. Sorprende il talento di Blake Lively che impersona perfettamente la caparbietà e la dignità che una donna di un’altra epoca, praticamente una bisnonna della nostra generazione, probabilmente porterebbe addosso come vestiti graziosi ed eleganti.
Quasi irrilevante citare nel cast Harrison Ford, che se non fosse per la sua coinvolgente interpretazione, a causa della manciata di minuti in cui è coinvolto nel film, la sua parte avrebbe potuto recitarla chiunque (certo, non al suo straordinario livello).
Michiel Huisman belloccio di turno, non entusiasma ne tantomeno incide, appannato anche dalla protagonista e da Harrison Ford.
Curiosa e divertente la sintonia e il feeling che si creano tra “mamma” Blake Lively e “figlia” Ellen Burstyn che trasmettono sullo schermo la più che utopistica relazione paradossale tra una figlia più anziana della mamma.
Piacevole la fotografia e i dialoghi, mai troppo melensi e talvolta divertenti, nonostante i toni chiaroscuri della pellicola (almeno per quanto riguarda la versione in lingua originale).
Apprezzo particolarmente la scelta di non aver voluto “sbirciare” nell’intimo dei protagonisti.
In un periodo storico/cinematografico in cui film quali “50 sfumature di grigio” e “Nymphomaniac” spopolano al botteghino per le fin troppo sfruttate scene di sesso, in questo film , complici anche i toni inevitabilmente romantici, si riconosce una rispettosa grazia nella relazione dei due protagonisti che non sfocia mai in nulla di troppo passionale o morboso, quasi volendo conservare pudici baci degni di favole disneyane, rendendo così il prodotto adatto a tutte le età.

Passiamo alle note dolenti. Per buona parte del film si assiste ad una invadente e irrilevante voce fuori campo che, fastidiosa come il vicino al cinema che ti racconta scene da lui già viste, tenta di raccontare più o meno scientificamente gli eventi meno plausibili e razionali, quasi come se il regista volesse celare la natura fantasy del film per renderla credibile, ma le parole di questa voce, oltre a sfinire ed imbarazzare lo spettatore, rovina l’armonia delle scene raccontate inibendo la possibilità e il diritto del pubblico di interpretare liberamente quanto vede. Così facendo il regista cade in un macroscopico errore che rende il film disastrosamente didascalico, invalidando l’apprezzabilissimo lavoro di una convincente Blake Lively.

Nel complesso un film più che piacevole anche per i non amanti del genere fantasy/romantico ma inspiegabilmente rovinato dall’eccessivo e imbarazzante didascalismo di cui si poteva fare anche a meno e che inevitabilmente impoverisce la qualità di un prodotto che senza grandi ambizioni, risulta essere più che buono.

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FILM DA CUI “ADALINE” HA PRESO SPUNTO, TRA OMAGGI E IDEE
“Ricomincio da capo”
“Amore per sempre”
“What woman want”
“Ritorno al Futuro”
“Il curioso caso di Benjamin Button”

TRAMA ONESTA, TRA IL SERIO E IL FACETO – SUPER SPOILER ALERT
SPOILER ALERT SUPER SPOILER ALERT SUPER SPOILER ALERT SUPER SPOILER ALERT

Nata nello stesso anno dell’Inter, Adaline Bowman nel suo ventinovesimo anno di vita, subisce un incidente stradale che le conferisce il dono dell’eterna giovinezza.
Il sogno di ogni donna.
Non per Adaline, che inizialmente inseguita dall’FBI (ma solo perchè l’è una gran topa) misteriosamente riesce a far perdere le proprie tracce e a svanire dai pensieri dei non proprio arguti e insospettiti agenti a causa dalla refrattarietà all’invecchiamento della nostra.
Probabilmente volevano solo estorcerle il segreto della sua eterna giovinezza, per scoprire poi che sarebbe solamente bastato sabotare i freni delle auto delle proprie mogli.
Raggiunti i cinquant’anni, Adaline decide che è meglio cambiare vita ogni dieci anni per non destare sospetti, abbandonando la figlia più vecchia di lei (ma solo nell’aspetto fisico) e infrangendo cuori di uomini per tutta America ed Europa.
Almeno fino al 2014 quando incontra un aitante giovane, ricco da fare schifo e sufficientemente bello, che decide di non farsi sfuggire (chissà come mai?).
Curiosamente, non rimane insospettita dall’omonimia del toyboy di turno (si presuppone che abbiano circa un’ottantina di anni di differenza) con una delle sue decine di vittime a cui ha infranto irrimediabilmente il cuore, ed emulando Richard Gere in “Vizio di famiglia” decide di deflorare l’ennesimo fanciullo, la pedofila, con l’aggravante di trattarsi del figlio di una sua vecchia preda.



 



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