Impressioni Gotham

Non sono qui a proporre una vera e propria recensione, ma per esporre una serie di prime impressioni sulla nuova serie tv “Gotham” dedicata alle origini di Batman.
Sulla falsa riga di “Smallville“, “Gotham” va a raccontare le origini dell’uomo pipistrello subito dopo il brutale assassinio dei coniugi Wayne, rendendo protagonista James Gordon, che instaurerà con il piccolo Bruce Wayne un rapporto di amicizia e fiducia reciproca.
Nei primi quattro episodi si vede la metamorfosi a cui sta andando incontro il piccolo Bruce che si ritrova tormentato da incubi e ossessioni. Intanto numerosi grattacapi mettono a dura prova il giovane James Gordon che viene a contatto con quelli che saranno acerrimi nemici in futuro dell’uomo pipistrello; tra questi si possono facilmete individuare il “Pinguino” inquietante doppiogiochista senza scrupoli che cerca di conquistare la fiducia del detective. Presente anche l’Enigmista giovane appassionato di indovinelli al servizio della Polizia di Gotham City e quindi collega di James Gordon. Sin dal primo episodio anche una giovane Selina che tutti chiamano “Cat”, giovane ragazzina che ha assistito all’uccisione della famiglia Wayne, futura Catwoman.

Un plauso va rivolto alla scelta del cast, davvero fenomenale, ritengo di una bravura disarmante Robin Lord Taylor, che nella serie interpreta Oswald “Pinguino” Cobblepot. Non ha bisogno di presentazioni invece Jada Pinkett Smith che si veste addosso il ruolo di cattiva senza pietà interpretandolo magistralmente – c’è da chiedersi se anche nella vita reale sia davvero così spaventosa.

Personalmente trovo Gotham una serie godibile, interessante e accattivante, anche se temo una serie di discrepanze a lungo andare con la storyline originale di cui (quasi) tutti siamo a conoscenza sul Cavaliere Oscuro, tuttavia le sensazioni sono le stesse provate per Agents of Shield,ovvero, l’aspettativa nel vedere un telefilm sulle origini di uno degli eroi più amati di sempre o comunque una serie che racconta delle storie di un Universo Marvel in cui non appaiono praticamente mai i personaggi più amati, mi regalano la stesse sensazioni di sfogliare un Calendario Pirelli in cui le modelle sono coperte integralmente da un burqa.