Bottone inutilePulsante inutile

Io & Snoopy: Ode al cane

io-e-snoopy

Ho pubblicato su Facebook questa foto scattata questa mattina, una tipica mattinata autunnale che precede di poco l’inverno.
Un fresco che inizia ad essere pungente, mentre il sole alle nostre spalle allunga spropositatamente le ombre, rendendo le gambe lunghe lunghe e la testa piccola piccola.
Guardando e riguardando questa foto mi viene in mentre una frase, ovvero che il mio cane è l’estensione della mia stessa persona, quando su Facebook una mia amica, Valentina, mi “passa” questa meravigliosa poesia di Pablo Neruda che non conoscevo: “Ode al Cane”. Gli ultimi versi mi hanno emozionato perchè spiegano proprio quello che intendevo pochi secondi prima di conoscere la poesia stessa.

Ode al cane
di Pablo Neruda

“Il cane mi domanda
ed io non rispondo.
Salta, corre pei campi e mi domanda
senza parlare
ed i suoi occhi
son due domande umide, due fiamme
liquide interroganti
ed io non rispondo,
non rispondo perché
non so e nulla posso dire.

In mezzo ai campi andiamo
uomo e cane.

Luccicano le foglie come
se qualcuno
le avesse baciate
ad una ad una,
salgono dal suolo
tutte le arance
a collocare
piccoli planetari
in alberi rotondi
come la notte e verdi,
ed uomo e cane andiamo
fiutando il mondo, scuotendo il trifoglio,
pei campi del Cile,
fra le limpide dita di settembre.
Il cane si arresta,
corre dietro api,
salta l’acqua inquieta,
ascolta lontanissimi
latrati,
orina su una pietra
e porta la punta del suo muso
a me, come un regalo.
Tenera impertinenza
per palesare affetto!
E fu a quel punto che mi chiese,
con gli occhi,
perché ora è giorno,
perché verrà la notte,
perché la primavera
non portò nel suo cesto
nulla
per cani vagabondi,
ma inutili fiori,
fiori ed ancora fiori.
Questo mi chiede
il cane
ed io non rispondo.

Andiamo avanti,
uomo e cane, appaiati
dal mattino verde,
dall’eccitante vuota solitudine
in cui solo noi
esistiamo,
questa coppia di un cane rugiadoso
ed io poeta del bosco,
perché non esistono
uccelli o fiori nascosti,
ma profumi e gorgheggi
per due compagni,
per due cacciatori compagni:
un mondo inumidito
dalle distillazioni della notte,
un tunnel verde e poi
una prateria,
una raffica di vento aranciato,
il sussurro delle radici,
la vita che cammina,
respira, cresce,
e l’antica amicizia,
la gioia
d’esser cane e d’esser uomo
tramutata
in un solo animale
che cammina movendo
sei zampe
ed una coda
con rugiada.”

Share Button

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.